Primo passo verso la stabilizzazione dei medici precari, ma preoccupazione per le norme sul pensionamento

Con un emendamento dell’ultima ora il Consiglio dei ministri del 26 agosto ha esteso i benefici del decreto sulla pubblica amministrazione che prevede il contrasto del precariato e il percorso di stabilizzazione dei precari alle professionalità mediche e del ruolo sanitario.

L’Anaao Assomed, che aveva duramente protestato dopo essere venuta a conoscenza della bozza del decreto che limitava alle categorie non dirigenziali le prerogative sul precariato, esprime soddisfazione per il riconoscimento del ruolo e della dignità dei dirigenti medici e sanitari precari che in questi anni hanno contribuito in modo decisivo al mantenimento del servizio pubblico e dei livelli essenziali di assistenza.
Sarà un decreto interministeriale di intesa con la Conferenza Stato–Regioni a definire entro tre mesi le procedure da adottare per applicare i seguenti provvedimenti:
– immissione in ruolo di coloro che sono collocati in posizione utile in graduatorie vigenti per concorsi a tempo indeterminato, la cui validità è prorogata al 31 dicembre 2015;
– concorsi riservati nella misura del 50% per coloro che negli ultimi 5 anni hanno svolto almeno 3 anni di lavoro subordinato a tempo determinato;
– possibilità di rapporto di lavoro a tempo parziale per meglio utilizzare le risorse finanziarie disponibili;
– limitazione del lavoro atipico “per rispondere ad esigenze temporanee ed eccezionali”;
– possibilità di proroga degli incarichi a tempo determinato.
Se è vero che la realizzazione di questi programmi da parte delle Regioni è subordinato alle disponibilità finanziarie, è altrettanto vero che sono disponibili strumenti reali per il superamento del precariato.
Il ricorso al lavoro atipico viene ricondotto ad esigenze eccezionali e temporanee ripristinando il contratto a tempo indeterminato come forma prioritaria ed ordinaria di assunzione.
L’utilizzo, spesso strumentale e discriminatorio, del lavoro atipico viene finalmente contrastato.

[Informativa ANAAO-ASSOMED]

Prosegue la “riorganizzazione”: Medicina 1 e Nefrologia

Prosegue la “riorganizzazione” estiva dei posti letto con un provvedimento veramente da applausi. Vi rendo note la comunicazione della direzione sanitaria e la nostra risposta.

Un unico commento: in un post del 10 agosto sul nostro sito citavo un aforisma attribuito ad un diplomatico israeliano; la nostra direzione è talmente ricca di alternative  da non aver bisogno di essere ragionevole.

[Gerardo Anastasio]

No al pensionamento obbligatorio per i dirigenti sanitari

Il decreto legge sulla pubblica amministrazione all’esame del Consiglio dei Ministri di oggi, stando alle anticipazioni di stampa, contiene una inaccettabile interpretazione del pensionamento obbligatorio che di fatto potrebbe consentire alle amministrazioni di licenziare i dirigenti sanitari a 65 anni.

Se questa norma fosse confermata – commenta il Segretario Generale COSMED, Costantino Troise – entro settembre molti colleghi saranno costretti a lasciare il posto di lavoro, in spregio a contratti individuali già sottoscritti e ad alcune sentenze del Tar Lazio che prolungavano la permanenza in servizio. Cosa ancor più grave – prosegue Troise – è che questi posti di lavoro non saranno rimpiazzati da colleghi più giovani, ma saranno lasciati scoperti con un inimmaginabile danno per i servizi ai cittadini.

Chiediamo al Governo di tenere conto della legge in vigore (183 del 2011) che consente la permanenza in servizio dei dirigenti sanitari fino al 40° anno di servizio effettivo.

Si riapre una partita che ritenevamo chiusa – afferma Troise – ma la COSMED tutelerà nelle sedi giudiziarie i principi e i contenuti della legge e con essi i diritti già sanciti per i dirigenti sanitari del Ssn.

[Comunicato COSMED]

DL pubblica amministrazione: inaccettabile l’esclusione dei dirigenti medici e sanitari precari dai concorsi

La bozza del decreto legge sulla pubblica amministrazione ha riservato un’amarissima sorpresa ai circa 10.000 precari della dirigenza medica, sanitaria e delle altre professionalità.
Questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise, alle anticipazioni di stampa sul DL del Ministro Gianpiero D’Alia che oggi avrà il via libera del Consiglio dei Ministri.
Il provvedimento infatti dovrebbe prevedere la possibilità di concorsi riservati solo per il personale non dirigenziale che negli ultimi cinque anni ha svolto almeno tre anni di lavoro a tempo determinato.

L’Anaao Assomed giudica inaccettabile e anche anticostituzionale questa discriminazione che esclude una parte importante dei professionisti della sanità e ha chiesto un incontro urgente al ministro della pubblica amministrazione per un indispensabile chiarimento.

Il precariato della dirigenza – sostiene Troise – sta sostenendo i livelli essenziali di assistenza con una presenza fondamentale in settori cruciali quali l’emergenza-urgenza. Si tratta di professionisti in una condizione di precariato che perdura, in molti casi, da numerosi anni la cui cessazione determinerebbe il collasso del servizio sanitario pubblico.

Se questa inaccettabile discriminazione dovesse essere confermata nel testo definitivo, non esiteremo ad una dura iniziativa sindacale nell’interesse dei cittadini, del servizio pubblico e degli interessati.

Ancora una volta non si vuole considerare la specificità e il ruolo decisivo della dirigenza nel servizio pubblico e l’attività fondamentale di un precariato altamente qualificato, ma sistematicamente umiliato sul piano economico e normativo.

[Comunicato ANAAO-ASSOMED]

La trasparenza riguarda sempre gli altri

Quando si parla di trasparenza siamo tutti d’accordo a patto che trasparenti siano sempre altri. Trovate qui la copertina del Sole24ore sanità dell’ultima settimana di luglio con una indagine sull’applicazione della specifica legge dello stato nelle ASL e negli ospedali. Mi astengo dai commenti e mi limito a dichiararmi d’accordo con quanto scrive sullo stesso giornale il dott. Simonetti, autorevole opinionista.

La nostra azienda viene messa nella lista dei “buoni” perché nel sito compare la retribuzione dei tre componenti la direzione aziendale (in alcune aziende non c’è neanche quella), ma le notizie positive si fermano qui.

La legge prevede infatti che debbano essere pubblicati sul sito i dati e le procedure di conferimento degli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo, di direttore di dipartimento, di struttura semplice e complessa. Per la dirigenza sanitaria (ad eccezione delle strutture semplici) vanno pubblicati gli estremi dell’atto di conferimento dell’incarico, il curriculum, i dati su incarichi in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione o le attività professionali, i compensi relativi a consulenze e collaborazioni esterne.

In caso di omessa pubblicazione di essi è prevista una sanzione pecuniaria per il dirigente che ha disposto il pagamento di tali emolumenti in misura pari alla somma corrisposta.

Non vorrei essere nel povero dirigente amministrativo che autorizza questi pagamenti, ammesso che di essi si sappia qualcosa e non transitino per altri uffici: anche l’università è però una pubblica amministrazione…..

Ai più motivati consiglio la navigazione sul sito dell’azienda ove è comparso da poco un banner “amministrazione trasparente”.

Non preoccupatevi, dura poco: a parte la solerzia di alcuni uffici  (sempre i soliti), tutto il resto è una grande scatola vuota.

Il sito dell’università – almeno per quanto riguarda la parte amministrativa – va meglio. Chissà se quanto scritto (bene) viene effettivamente messo in pratica, ma questa è un’altra storia.

[Gerardo Anastasio]

Trasferimento Chirurgia maxillo-faciale e Medicina d’urgenza

L’Azienda ha inviato due comunicazioni in riferimento al trasferimento in agosto della Chirurgia maxillo-faciale e della Medicina d’urgenza. La Segreteria ANAAO ha inviato in risposta la seguente lettera:

“Preso atto delle comunicazioni in oggetto, nelle quali si trasferiscono di sede alcuni reparti e si accenna ad un “processo aziendale di riorganizzazione e razionalizzazione dell’attività di ricovero” del quale sinora non ci sembra aver avuto notizia alcuna, la segreteria aziendale ANAAO-Assomed chiede venga indetta una riunione informativa urgente al fine di ottenere chiarimenti dettagliati sul processo in questione.

La presente è inviata per conoscenza anche al Vice Presidente del Consiglio dei Sanitari in quanto come componente riterrei doveroso che di iniziative del genere si debba informare preventivamente tale organismo ed acquisirne il parere, come peraltro ampiamente previsto dalle norme.”

Il governo colpisce i dipendenti pubblici ma non le pensioni d’oro

La decisione del Governo di prorogare al 31 dicembre 2014, ma di fatto a tempo indeterminato, le misure restrittive nei confronti dei dipendenti pubblici, e quindi dei Medici e dirigenti sanitari del SSN, colpisce al cuore servizi fondamentali quali la sanità e l’istruzione.

Il Governo motiva la proroga del blocco delle retribuzioni pubbliche come: “misura necessaria per la particolare contingenza economico-finanziaria, che richiede interventi non limitati al solo 2013”. E, candidamente, il ministro della Funzione Pubblica D’Alia ammette di “non avere” i 7 miliardi (cifra per la verità inverosimile, se riferita al 2014) che costerebbero allo Stato i rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego, fermi dal 2009. Dimenticando i 13 miliardi l’anno a spese dello Stato per le cosiddette “pensioni d’oro”, i trattamenti economici dei super-manager, di Stato e non, le rendite finanziarie. Intoccabili, non perché non si può ma perché non si vuole.

“Tredici miliardi di qua e sette miliardi di là. Due cifre, due storie. Due pesi e due misure”, come ha scritto giustamente il direttore di Quotidiano sanità. Ma una sola politica: quella che penalizza sempre e comunque il lavoro pubblico, e niente importa se questo viene effettuato a tutela di beni e diritti che la costituzione definisce fondamentali.

[Costantino Troise]

Confermato dal governo il blocco del CCNL: l’ANAAO minaccia nuovi scioperi

Incurante della protesta della sanità e dello sciopero dei Medici e dirigenti sanitari del 22 luglio scorso, il Governo ha confermato il blocco delle retribuzioni per il 2014. Aggiungendo, non senza ipocrisia, che questo “consente di aprire da subito i tavoli per i rinnovi contrattuali” dimenticando che nemmeno ha individuato le aree di contrattazione. E’ il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise, all’approvazione del Dpr sul blocco della contrattazione per tutto il 2014 da parte del Consiglio dei ministri riunito oggi.

Cambiano i Governi, ma non le politiche. Anche il Governo del rinviare scopre una cronometrica puntualità nel mantenere penalizzazioni economiche e normative contro i pubblici dipendenti, di cui fanno parte i Dirigenti del SSN, malgrado la loro esplicita richiesta di un contratto senza ulteriori oneri per la finanza pubblica.

I dipendenti del Ssn hanno il contratto di lavoro bloccato dal 2009 e al risanamento del Paese stanno pagando un prezzo elevato in termini di riduzione dell’occupazione, peggioramento delle condizioni di lavoro, perdita del potere di acquisto delle retribuzioni. L’accanimento nei loro confronti conferma una ostilità ideologica, che credevamo finita, e la volontà di fare cassetta a spese di chi è impegnato a tutelare un bene come la salute dei cittadini.
L’attacco a ruolo e status dei Dirigenti del SSN mina alle fondamenta la sanità pubblica, che, definanziata ed impoverita dal punto di vista economico e professionale, appare destinata con sempre maggiore evidenza ad un ruolo povero per i poveri. Un effetto tsunami colpisce la sfera delle tutele, chiamando i cittadini a pagare tutto e a caro prezzo.
L’Anaao Assomed si farà promotrice di un autunno di ulteriori iniziative di protesta, non esclusi nuovi scioperi, in difesa della dignità e del valore delle professioni del SSN, della esigibilità reale del diritto alla salute dei cittadini, del diritto costituzionale alla contrattazione.

Orario di lavoro: un’azione legale contro il governo italiano per il rispetto della direttiva europea

Un’azione legale contro il Governo italiano per chiedere il risarcimento dei danni derivanti dalla lesione dei diritti previsti dalla Direttiva europea. E’ questo il provvedimento – commenta il Segretario nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise – che i medici e dirigenti sanitari saranno costretti a prendere di fronte all’assordante silenzio che il Governo continua ad opporre alla richiesta della Commissione europea di applicare la Direttiva 2003/88/CE che prevede il rispetto del diritto dei medici e dirigenti del Ssn a periodi minimi di riposo giornaliero e a limitare il tempo di lavoro massimo settimanale. Una mancata risposta che farà scattare l’azione sanzionatoria della UE nei confronti dell’Italia, con costi, anche economici, a carico dei cittadini.

Un silenzio preoccupante perché sembrano emergere posizioni oltranziste, già manifestatesi in passato, su questa delicata materia nonostante le assicurazioni fornite dal Ministro Beatrice Lorenzin in un recente question time alla Camera.

La vicenda assume, peraltro, un significato più ampio visto che la letteratura scientifica internazionale collega direttamente la deprivazione del riposo e gli orari prolungati di lavoro dei medici ad un netto incremento degli eventi avversi e del rischio clinico per i pazienti. La salvaguardia della salute degli operatori sanitari assume, quindi,  un’importanza strategica che va ben oltre il mero ambito contrattuale o l’interesse particolare di una categoria professionale, coinvolgendo il tema della sicurezza delle cure e quindi la tutela della salute dei cittadini che si rivolgono alle strutture ospedaliere.

Oramai le esigenze economiche prevalgono sull’obbligo di garantire la sicurezza delle cure. Il taglio del personale nelle aziende sanitarie, lento ma progressivo ed inesorabile, legato al blocco del turn over sancito dalle finanziarie e dai piani di rientro delle Regioni ha creato condizioni di lavoro drammatiche e non più sostenibili.

L’Anaao Assomed è pronta a sostenere l’immenso contenzioso legale per il diritto dei medici a curare e dei cittadini ad essere curati in condizioni organizzative improntate a standard di sicurezza europei.

Notizie importanti su fondi economici e incarichi

Il 25 luglio si è tenuta una seduta negoziale con l’azienda nella quale è stato firmato il contratto integrativo sui fondi economici del 2012 e la stima di quelli del 2013. Ve lo allego e vi riassumo brevemente i punti salienti:

– I fondi sono stati decurtati nella percentuale prevista dalle norme a seguito della riduzione della dotazione organica in massima parte dovuta al trasferimento di alcuni colleghi alla Fondazione Monasterio. Questo ha determinato il fatto che la loro consistenza complessiva fosse inferiore a quella del 2010 e vi sarebbe stato quindi spazio per l’incremento dell’1% (come percentuale massima) dell’ammontare complessivo del monte salari (nello specifico circa 243.000 euro per i medici e mi pare circa 25.000 per i dirigenti sanitari) previsto in caso di pareggio di bilancio.

Dopo una serrata trattativa abbiamo accettato una percentuale di aumento dello 0.55% per i medici e dello 0.50% per i sanitari. Per i medici circa lo 0,15%  (dello 0,55%) è stato utilizzato per ripianare il deficit del fondo dello straordinario (quindi la percentuale vera di aumento è lo 0,4%). Inizialmente tale deficit sembrava attestarsi sui 47.500 euro e l’azienda aveva avanzato la solita proposta indecente di ogni anno di andare a compensarlo con i saldi attivi degli altri fondi. Potete immaginarvi la nostra risposta: a quel punto sembra siano state effettuate delle verifiche e parrebbe che l’azienda abbia pagato degli straordinari “non dovuti” per un ammontare circa di 12.000 euro e che tale cifra sarebbe stata richiesta indietro agli interessati (il che la dice lunga sul grado di controllo che l’azienda ha su queste cose, comunque trovare quei soldi sono fatti loro), per cui il vero deficit era stimato in circa 35.500 euro. L’azienda poi asseriva che una circolare del Ministero delle finanze del Luglio scorso (prodotta in sede di trattativa) vietava espressamente di ripianare lo sfondamento del fondo del disagio con risorse aziendali allo scopo dedicate. A quel punto – riservandoci ovviamente di far verificare la cosa dai nostri esperti  – abbiamo accettato la proposta ponendo due paletti:

1) Che il fondo d’ora in poi venga monitorato mese per mese e – qualora si avvicini al suo esaurimento – vengano convocate le OO.SS. in previsione dell’attivazione degli istituti contrattuali previsti (leggi: produttività aggiuntiva e guardie notturne – nel limite massimo del 12% complessivo – a 480 euro a notte)

2) Che se l’azienda intende attivare nuovi servizi non lo farà unilateralmente ma convocherà i sindacati per informarli e definire di comune accordo l’entità del relativo (e congruo) aumento del fondo.

Commento: probabilmente tirando ancora si poteva raccattare un altro 0,1% (circa 25.000 euro) per arrivare ad uno 0,65% complessivo. Ci siamo accontentati perché abbiamo scommesso che una gallina domani sia meglio di un (piccolo) uovo oggi. Il sindacato infatti d’ora in poi ha messo nelle mani di tutti un’importante strumento: pretendete che nei vostri reparti vengano fatti i piani di lavoro, applicate il regolamento orario e – se doveste fare sistematicamente più di 10 reperibilità al mese o le ore contrattuali non fossero sufficienti a garantire i servizi – segnalateci immediatamente la cosa.

Ovviamente se accettate – per quieto vivere, perché si è sempre fatto così, perché come facciamo con le liste d’attesa/i pazienti/i parenti/ le urgenze, perché sennò non possiamo andare in ferie quando vogliamo, perché il lavoro invece degli strutturati lo fanno gli specializzandi, perché fare il medico è una missione e non è etico scioperare per farsi pagare di più – siete liberissimi di farlo: non lamentatevi però se un tecnico della lavastoviglie (con il massimo rispetto per lui) viene a casa vostra e per dirvi che dovete sostituirla (e magari è solo un tasto incantato e non prova neanche a ripararlo) vi chiede 50 euro di diritto di chiamata: più del gettone di due notti di reperibilità.

Concludendo: firmati i fondi l’azienda si è impegnata a pagare le incentivazioni entro settembre.

– Nella medesima seduta l’azienda si è impegnata entro ottobre a pagare le quote perequative del fondo del 5%. Vi allego nuovamente l’accordoleggetelo attentamente perché é variato per sanare alcune incresciose situazione che si erano verificate nel passato.

Nella seconda parte della seduta negoziale sono stati affrontati gli argomenti e le richieste contenute nella lettera (piuttosto pesante) da noi inviata in data 23 luglio (ve l’ho inviata ma la trovate anche sul sito). L’azienda ha dato le seguenti risposte:

– Nuovi incarichi a dirigenti medici e sanitari: in allegato le delibere con l’elenco degli incarichi attribuiti ai medici e ai dirigenti sanitari e gli effetti economici. Decorrenza: 1 giugno 2013.

– Nostre richieste sui protocolli minimi in caso di sciopero: praticamente tutte accettate (vedi lettera a firma del direttore generale)

– Pagamento degli arretrati per i gettoni di reperibilità non corrisposti ad alcuni colleghi: settembre 2012 (in pratica hanno perso circa un anno su due)

Le note positive si fermano qui: i restanti impegni sono stati infatti assunti in prima persona dai tre direttori (generale – sanitario-amministrativo) dei quali continuiamo a non fidarci.

Un aforisma attributo ad un diplomatico israeliano recita cosi: “Gli uomini e le nazioni agiscono saggiamente solo quando hanno esaurito tutte le alternative”.  Ritengo che i nostri direttori  – per quanto attiene le altre questioni sollevate nella lettera – siano convinti di avere ancora molte alternative, per cui ci hanno comunicato che:

– per i famigerati “appoggi”  (mai termine fu più azzeccato) del pronto soccorso,  il direttore sanitario – scusandosi per quanto accaduto con i colleghi del V° medico e della medicina d’urgenza – ha affermato che il giorno dopo (26 luglio) sarebbe stata emanata “un’istruzione operativa” che avrebbe risolto tutti i problemi. Ad oggi non pervenuta. Direttore sanitario pare in ferie.

– Libera professione: spostamento di tutta l’attività al 29, chiusura delle convenzioni con S. Rossore, definizione delle tariffe. Tutto prestissimo: “E’ soprattutto nostro interesse”.  Staremo a vedere (non vorrei essere nei panni del direttore amministrativo).

– E poi finale col botto: didattica degli ospedalieri. Il direttore generale ci mostra con soddisfazione una delibera regionale nella quale “Ci sono i presupposti – finalmente – perché questa attività venga riconosciuta e retribuita (con fondi del Dipint) per i medici ospedalieri…”.  Peccato che la delibera parli di tutt’altro rispetto a quanto richiesto. Chapeau: grandissimo rinvio della palla in tribuna: il mitico Sandro Salvadore era un dilettante.